
Gianni e Maria Salerno
Intervista a Maria e Gianni Salerno, responsabili centrali Famiglie Nuove, che durante un loro viaggio nelle Filippine hanno partecipato alla Scuola Tutor Up2Me a Tagaytay.
Maria: La Scuola tutor che si è svolta a Tagaytay dal 27 agosto al 1 settembre 2019, è stata la prima nelle Filippine, preparata grazie alla collaborazione tra l’ équipe centrale del progetto e una commissione locale. Uno scambio molto fruttuoso, che ha fatto sì che la scuola andasse nel migliore dei modi. C’erano persone da tutta l’Asia: Filippine, Corea, India, Pakistan, Taiwan, Nuova Zelanda e Australia. Importante, oltre alle presenza delle coppie tutor, che faranno il corso con i ragazzi, anche di alcuni educatori, che seguono la loro formazione.
Le impressioni sono state molto positive. Ne riportiamo alcune:
-Kris, educatore giovanile Nuova Zelanda: “Parto col cuore pieno di gratitudine e di speranza. Up2me è quello di cui abbiamo bisogno nel nostro Paese per le famiglie e per i ragazzi”.
-June dall’India: “Mi sento privilegiata per aver potuto partecipare al corso. Venendo qua ho capito il valore di questa formazione, spero che il programma cresca nei prossimi anni e molti ragazzi di diverse culture e lingue abbiamo la possibilità di partecipare”.
–Antone e Eleonore di Cebu: “Ci prendiamo cura da tanti anni dei ragazzi nel nostro paese. Sentiamo che up2me è la risposta a tutte le domande e le difficoltà che vivono i ragazzi oggi.
-Sergie e Risa delle Filippine: “Come animatori di famiglie nuove, abbiamo capito quanto è importante accompagnare le famiglie, ma spesso ci chiediamo come fare. Il corso di Up2me ci aiuta a sviluppare le competenze necessarie.
-Lito e Ann: “Siamo stati alla scuola tutor in Spagna nel 2015. Da allora avevamo il sogno di poter portare il progetto in Asia. Siamo contenti che adesso questo si è concretizzato e molti ragazzi ne trarranno beneficio. Siamo fortunati di aver potuto prendere parte dell’equipe organizzatrice di questa scuola composta da famiglie dell’Asia e alcune dell’equipe centrale per capire come definire il programma del corso in Asia.
Davide e Cecilia di Torino: “Facciamo parte dell’equipe centrale di up2me. Siamo arrivati a questa scuola dopo un lungo lavoro di aggiornamento di tutto il materiale. Un lavoro impegnativo che ci ha permesso di migliorare e ampliare molti argomenti che erano già nella struttura originale. Alla fine di questa scuola le impressioni delle famiglie e dei tutor ci hanno detto di essere dotati di uno strumento utile per la loro cultura. Questo ci ha dato tanta gioia e una conferma che al di la delle differenze culturali siamo davvero tutti fratelli!”
Gianni: Sul tema dell’affettività e sessualità si trovano sicuramente tante informazioni su internet. In diversi paesi anche la scuola si occupa di questi argomenti. Quello che è importante per i ragazzi, e su cui punta il programma, è inserire tutte queste conoscenze in un orizzonte più ampio, per arrivare a scorgere il progetto di vita su ciascuno. Poi sono i ragazzi a fare le proprie scelte. Il metodo seguito è induttivo: ossia si propongono i contenuti per poi, attraverso le domande dei ragazzi, elaborare un pensiero alla scoperta di se stessi. Di come siamo individualmente e in relazione con l’altro/l’altra. I ragazzi scoprono il senso della vita nel rapporto con gli altri e le loro scelte divengono più consapevoli.
Come è stato recepito il progetto in Asia?
Maria: Abbiamo avuto conferma che c’è un grande interesse per questo progetto in tutto il mondo. L’esigenza di formare i ragazzi all’ affettività e alla sessualità è sottolineata da tutti gli aspiranti tutor. Le condizioni culturali sono certamente diverse in ogni popolo e occorre trovare delle mediazioni culturali rispetto alle diversità dei vari paesi su come affrontare il discorso. Per esempio in alcuni contesti culturali, dove gli studenti vanno a scuola in classi separate, abbiamo capito che è necessario un maggior numero di sessioni distinte per ragazzi e per ragazze. Comunque il corso si adatta ad ogni contesto perché va incontro alla natura dei ragazzi, che ovunque sono alla ricerca di scoprire se stessi e il senso delle cose.
Gianni: Durante la scuola è stato presentato anche il percorso genitori, nato dalla loro esigenza di essere più preparati nell’affrontare la formazione affettiva e sessuale dei propri figli. E’ comunque soprattutto un corso di empowerment che li incoraggia a non aver paura delle realtà che i ragazzi vivono, ma ad entrarci e mettersi con loro e dialogare.
Tratto dall’articolo “Viaggio nelle Filippine” , pubblicato sul sito wwwfamiglienuove.org
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